La natura dei problemi

Indice

Introduzione

In questo post parlerò di un possibile criterio di classificazione dei disturbi di cui si occupa la psicologia. Il modello comprende quattro macroaree definite ciascuna da un criterio di stabilità(stabile/instabile) e complessità(semplice/complesso). Tratterò anche di altri criteri di organizzazione come: la durata di un problema, la sua intensità e il coinvolgimento su più livelli.

Fattore della stabilità

Problemi stabili– regolari, sistematici e consistenti. Strategia stabile S–R. Pattern abituale. Il processo è retto da un rapporto di sinestesia. Questo tipo di problemi operano fuori dalla consapevolezza.

 

Problemi instabili– si manifestano senza una regolarità apparente. Non possiamo schematizzarli né prevederli. Una persona potrebbe soffrire di depressione in un istante e di mania in un altro oppure non può decidere su nulla ma dopo diventa dogmatico riguardante una questione.
Questi problemi hanno una maggiore complessità e toccano più livelli (mente, emozioni, valori, credenze, ruoli, contesto ecc.). É importante determinare l’insieme di elementi che concorrono alla creazione del problema.

Fattore della complessità

Problemi semplici– dovuti ad un processo primario e diretto come le fobie o le allergie. Quando lo stimolo si presenta la persona risponde. Problemi semplici hanno solo pochi elementi.

 

Complessi-comprendono più elementi e livelli come ad esempio il PTSD che apparentemente e sorretto da una struttura semplice S-R come le fobie. Una persona che soffre di PTSD ha un insieme di risposta: paura del buio, paura di avere paura, idea di essere abusato, il significato dell’essere controllato.

Le quattro categorie possibili

Quadrato I- problemi semplici e stabili
Fobie, allergie, intrappolato in uno stato emotivo negativo, strategie improduttive, procrastinazione, depressione, impotenza appresa ecc.) Questi problemi operano in modo sistematico. Alcuni metodi usati sono: cura delle fobie, allergie ecc. I metodi più conosciuti della PNL trattano questo tipo di problemi.


Quadrato II- semplici ma instabili
Problemi che appaiano all’improvviso come episodi ossessivo compulsivi, maniaco-depressivi ecc. In questo tipo di problemi conta molto il contesto. Spesso l’elemento del contesto è fuori dalla consapevolezza dell’individuo motivo per cui non comprendo il perché metta in atto una certa condotta.
Il contesto fa sicché lo stato interno dell’individuo cambi fino al punto in cui altre strategie e mappe di significato prendono il sopravvento. Per curare questo tipo di problemi bisogna esplorare il contesto, l’identità del contesto, il significato, il contesto nel tempo ecc.


Quadrato III- problemi complessi e stabili
Nonostante comprendano molte componenti e livelli possiamo schematizzarli. Disturbi come PTSD, meta-stati infruttuosi (disprezzo per sé stessi), disturbi di alimentazione, disturbi di identità ecc.

La difficoltà sta nello specifico tutti gli elementi che generano il problema.
– Quali altri emozioni e sentimenti provi riguardante il problema?
– Altri significati?
-Quali altri elementi si aggiungono al problema?

La strategia consiste nel semplificare e ridurre il problema in modo da trattarlo come I problemi del Quadrato I


Quadrato IV – complessi e instabili

Vengono e vanno e non sono prevedibili. Problemi come: disturbo di personalità multipla, schizofrenia, disturbo schizoide. A differenza del Quadrato III, I problemi del Quadrato IV continuano a variare nei loro componenti per cui è difficile tracce le componenti coinvolte e descriverle in modo chiaro.

Altre distinzioni

I livelli che coinvolgono un problema

I problemi strutturati su più livelli sono più difficili da risolvere (comportamento, ambiente, identità, convinzioni ecc.)  Alle volte è utile lavorare su un livello superiore per trasformare tutti I livelli sotto.

Esempio di livelli: provare x e provare y riguardante a x dove y ci fa pensare che siamo z.

Intensità emotiva

Qual è la carica emotiva del problema? Quando controlla la persona? Quando il problema si presenta consuma interamente la persona agisce dalle periferie?
 

Per alcune persone è sufficiente diventare coscienti per fermare un problema mentre per altri diventare coscienti intensifica il dolore poiché fa ricordare a loro che è il problema a controllare loro e non loro il problema.

 

Anche la rabbia più sfrenata agisce in base ad una strategia interna che può cambiare quasi instantemente quando la persona la cambia (dissociazione V-K). Prima di questa consapevolezza si assumeva che maggiore è l’intensità emotiva allora più difficile è profondo sarà il cambiamento.

Tempo d'abituazione

Si tende a pensare che più una persona ha sofferte per un problema più intricato e stabile sia il problema tuttavia questo non è sempre vero. La ripetizione di una strategia snellisce il processo e lo rende rapido al punto da agire fuori dalla consapevolezza.

La ripetizione e le associazioni rafforzano una strategia problematica tuttavia questi due fattori da soli non determinano la stabilità e complessità di un problema. Per mantenere un problema dobbia dargli importanza, significato e valore. Deve fornirci qualche vantaggio.

 

 

Il continuo sviluppo e acquisizione di competenze e abilità durante l’arco della potrebbe permetterci di sviluppare delle strategie che nullifichino I problemi. Possiamo semplicemente superare un certo problema. L’acquisizione di nuove risorse può indebolire I vecchi schemi fino a farli scomparire.

 

 

Accessibilità di altre risorse

I problemi con esistono da soli ma dentro l’individuo inteso come sistema psicocibernetico. I problemi esistono in relazione alle risorse personali e contestuali. Tipicamente più risorse un individuo può schierare contro un problema meno quel problema è rilevante.

 

 

Quando esploriamo un problema con una persona voglia identificare, amplificare ed applicare risorse ad un problema.
Spesso alcuni stati interni, come la disperazione, amplificano I problemi portando a ingrandire alcuni aspetti, incorrere in distorsioni di pensieri, flirtare in modo negativo, pensiero dualistico, ecc.

La natura dei problemi
Adrian Bradu
Adrian Bradu

Dotttore in scienze e tecniche psicologiche. Principalmente interessato alle tecniche di PNL, CBT, CNV e ipnosi. Attualmente in formazione per ottenere l'abilitazione di psicologo. Autore e fondatore di psicologiapragmatica.

Condividi :

La natura dei problemi

Articoli simili

Strategia che utilizza la forza del feedback, immaginazione, priming e della proiezione per generare nuovi comportamenti produttivi e più affini ai propri obiettivi.

Uncategorized

Sovrapposizione, trasformazione, corrispettivo sensoriale e concordanza dei predicati. Tecniche utilizzate nella PNL.

Uncategorized

Il problema con l’utilizzo del metamodello nelle conversazioni quotidiane. Quando usarlo e come usarlo in maniera indiretta.

Uncategorized

Approfondimento sui sistemi rappresentazionali della PNL. Parliamo di sistemi din entrata, leading, riferimento e uscita e cosa farsene.

Uncategorized

I segnali di accesso sono elementi verbali e non verbali che indicano il tipo di processo che avviene all’interno di una persona.

Uncategorized

La Negoziazione tra le parti è una tecnica di ristrutturazione ed è stata creata da Richard Bandler. Viene impiegata quando due o più parti dell’individuo si ostacolano a vicenda.

Uncategorized