Cos’è l’ancoraggio in psicologia e in PNL?

di Adrian Bradu
di Adrian Bradu

L’ancoraggio è una tecnica usata in psicologia e in PNL il cui obiettivo è quello di fissare uno stato interno, allo scopo di riprodurlo immediatamente e in modo automatico quando l’ancora viene attivata.

 

Questa tecnica serve per avere velocemente delle risposte, in quanto l’ancora è un condizionamento che replica lo stato, tante volte quanto è attiva l’ancora stessa.

 

L’ancoraggio parte dal presupposto ogni nostra esperienza in atto può essere codificato in termini di una qualche combiniazione di rappresentazioni sensoriali e che basti una solo o più rappresentazioni di un esperienza per richiamare l’intera esperienza. Ad esempio alle volte può bastare il profumo di un croissant per richiamarne alla nostra mente l’imagine mentale, di sentirne il sapore e provare la piacevolezza di poterlo mangiare. Uno stimolo olfattivo ha innescato un esprienza interna codificata in temini visivi, gustativi e cinestesici.

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Breve storia della tecnica dell’ancoraggio

Condizionamneto classico di Pavlov

Ivan Pavlov, fisiologo russo, studiò il meccanismo della salivazione dei cani in presenza di cibo. Si era reso conto che i suoi cani cominciavano a salivare prima di vedere il cibo. Il solo fatto di sottometterli ad alcune condizioni provocava la risposta della salivazione.

Pavlov dedusse che i suoi cani, in qualche modo, avevano associato l’esperimento alla somministrazione del cibo. Per fare luce su alcuni aspetti ancora misteriosi dell’apprendimento, Pavlov ideò una serie di esperimenti. L’obiettivo era confermare l’ipotesi che quando due stimoli vengono presentati in modo concomitante, finiscono per essere associati.

 

L’esperimento che dimostrò l’esistenza del condizionamento classico fu l’associazione del suono di una campanella al cibo. Per ottenere questo risultato, Pavlov collegò a un certo numero di cani un misuratore di salivazione. Pavlov suonava una campanella e subito dopo dava il cibo ai cani. Alla vista del cibo, naturalmente, i misuratori indicavano salivazione nei cani.

 

L’esperimento dimostrava che uno stimolo inizialmente neutro poteva provocare una risposta completamente nuova attraverso l’associazione dello stesso a uno stimolo significativo. Tale fenomeno è chiamato condizionamento classico.

Dal condizonamento classico all’ancoraggio

Per molti aspetti l’ancoraggio non è che una versione, orientata verso l’utente, del concetto di stimolo – risposta dei modelli behavioristici, ma con due sostanziali differenze:


1. Per stabilire l’ancoraggio non occorre un lungo condizionamento. Un condizionamento protratto potrebbe contribuire a stabilire meglio l’ancora tuttavia sarà l’esperienza iniziale quella che lo fisserà nel modo più saldo.


2. Per fissare l’associazione tra l’ancora e la risposta non è necessario rinforzarla direttamente con qualche risultato immediato prodotto dall’associazione stessa. Ossia le ancore si fisseranno senza che occorrano compensi rinforzi diretti. Al pari del condizionamento, anche il rinforzo può contribuire al fissaggio dell’ancora, ma non è una condizione indispensabile.


3. L’esperienza interna(cioè il comportamento cognitivo) e considerata altrettanto significativa, sotto il profilo del comportamento quanto le risposte manifeste misurabili. In altre parole il dialogo interno, le immagini e le sensazioni interne costituiscono una risposta allo stesso modo della salivazione del cane di Pavlov.

Le basi neurologiche dell’ancoraggio

Ma perché il condizionamento classico e l’ancoraggio funzionano? Pavlov si è occupato di rispondere alle domande: cosa e come ma non il perché.  La teoria  sull’ apprendimento di Donald Olding Hebb, padrea della neuroplsicologia e del connessionismo, ci permette di comprendere il ,, perché,, del funzionamento dell’ancoraggio a livello neurologico.

Tipi di ancore

Le ancore singole

Questo fenomeno può essere spiegato dalla regola di Hebb: se un neurone A è abbastanza vicino ad un neurone B da contribuire ripetutamente e in maniera duratura alla sua eccitazione, allora ha luogo in entrambi i neuroni un processo di crescita o di cambiamento metabolico tale per cui l’efficacia di A nell’eccitare B viene accresciuta. Questa regola viene comunemente conosciuto come: due neuroni che scaricano assieme si potenziano reciprocamente. Al livello neurochimico tra I due neuroni si è creato un ponte sinaptico che gli attiva entrambi. Questo è possibile grazie alla neuroplasiticità del cervello, che può continuamente creare nuove connessioni tra neuroni diversi. Ancorare signfica creare un ponte tra I neuroni responsabili del riconoscimento di uno stimolo e I neuroni responsabili della risposta. L’ancoraggio avviene con successo quando tra I due gruppi di neuroni si creano dei ponti sinaptici.

Le ancore multiple

In una ricerca che prevedeva lo studio delle risposte delle cellule cerebrali isolate agli stimoli esterni è stato appurato che le cellule risponderevano a due stimoli diversi in 2 modi diversi. Lo stimo A aveva ancorato la risposta (1) e lo stimolo B aveva ancorato la risposta (2).  Dunque la cellula dava due risposte differenti a due stimoli differenti. Successivamente la stessa cellula è stata sottoposta agli stimoli (1) e (2) simultanemente ottenendo una risposta (3), cioè la combinazione di (1) e (2). La cosa interessante è che successivamente ogni volta che alla cellula si presentava solo lo stimolo (1) oppure (2) la cellula dava la risposta (3).

 

Quando vengono attivate due ancore comtemporaneamente esse daranno avvio al processo di integrazione. Affinchè il processo di integrazione avvenga le due rispote devono avere la stessa intensità(frequenza di scarica a livello neruonale) altrimenti se una risposta e troppo debole o troppo forte rispetto all’altra essa non verrà integrata oppure coprirà completamente l’altra. Uno stimolo che crea due risposte diverse non integrate porta alla dissonanza congitiva.

 

Un esempio di questo può essere:  ,,Devo concentrarmi ma questa cosa mi annoia tantissimo,,. Lo stimolo(materiale di studio, compito) avvia la risposta di concentrazione ma anche la sensazione di noia o fastidio. Le due ancore entrano in conflitto impedendo all’individuo di allontarsi dallo stimolo fastidioso oppure di concentrarsi.

Creare un’ancora

Prima di proseguire vediamo in modo specifico come creare un’ancora.

 

 1.Individuare lo stimolo che innescherà la risposta. Può essere di natura visiva, auditiva, cenestesica, gustative o olfattiva. Per una maggiore efficacia è consigliabile usare quante più modalità sensoriali.

 

2.Individuare la risposta che vogliamo ottenere. Alcune risposte utili nel campo della formazione sono: aperture alle nuove idee, entusiasmo, ricerca, motivazione, desiderio , curiosità.

 

3.State elicitation: creare lo stato desiderato nella persona. Possimo farlo in diversi modi, I piu’ comuni sono:
– modellamento: creare in noi lo stato desiderto e trasmetterlo alla persona/gruppo sfruttando il principio dei neuroni specchio
– rievocare verbalmente lo stato nei presenti con domande: quando è stata l’ultima volta che sei stato veramente motivato? Come ti senti quando sei x?, cosa dovresti fare adesso per sentirti molto x? com’è x?

 

4.Gettare l’ancora: quando lo stato sta per raggiungere il suo picco gettare l’ancora. Ad esempio alzare leggermente il volume della propria voce(ancora auditiva) e fare un certo movimento con le sopracciglia(ancora visive) quando si nota lo stato desiderato in chi abbiamo di fronte.

 

5.Controllo: gettare l’ancora e osservare se otteniamo la risposta ancorata in caso contrario ripetere l’ancoraggio.

Aumentare l’efficacia dell’ancora:

1.Intensità– Maggiore è l’intensità emotiva associata all’ancora più facile sarà richiamarla.

 

2.Purezza- Più l’ancora sarà in grado di richiamare precisamente quello che intendiamo senza l’interferenza di altri processi maggiore sarà la sua efficacia.

 

3.Unicità- L’ancora deve essere qualcosa che non è mai stato fatto prima e che non viene attivata in altri contesti.

 

4.Tempo – l’ancora deve essere creata quando l’intensità emotiva raggiunge il suo apice.

Ridondanza nell’ancoraggio

Ci-cinestesico interno Ce-cin.esterno Ai-auditivo interno Ae-aud. esterno Ve-visivo esterno Vi-visivo interno

È utile ancorare in tutti i sistemi rappresentativi (VAGOK) interni ed esterni. Questi serve per aumentare la probabilità che l’ancora venga fissata. Potremmo fare ciò attraverso delle domande specifiche che elicitino il sistema di riferimento di interesse. Se volessimo ancora uno stato di rilassamento in tutti i sistemi rappresentazionali le domande potrebbe essere le seguenti:

 

Ci-Cosa provi internamente quando provi rilassamento?(esempio: una sensazione di leggerezza nel petto e nelle braccia)

 

Ce-Provi delle sensazioni esterne quando sei rilassato?(il mio corpo che avverte la morbidezza del letto sul quale sono sdraiato)


Ai-Ti stai parlando? Cosa ti stai dicendo? Senti qualche voce? Cosa ti sta comunando, con quale tono, da dove arrivare la voce?(esempio: mi sto dicendo che finalmente posso rilassarmi e che il lavoro è finito)


Ae-Senti suoni esterni?(esempio: non sento niente, è tutto tranquillo)


Vi-Vedi qualcosa mentalmente?(esempio: vedo il mare e le onde)


Ve-Vedi le cose che accadono intorno a te?(esempio: no, ho gli occhi chiusi)

Esempi ancoraggio

Ancore spaziale nella modalità della lezione frontale

Per prima il formatore deve pensare a tutte le risorse interne che vorrebbe indurre nei suoi formanti: creatività, cooperazione, lavoro individuale, estroversione, introversione ecc. Successivamente dovrà vedere come/dove suddividere lo spazio come un set del film e decidere a quale spazio corrisponde quale ancora. Quando vorrà attivare la risorsa della creatività dovrà spostarsi nello spazio della creatività e assumere un linguaggio del corpo, verbale e paraverbale tale da creare in se stesso l’esperienza della creatività e successivamente trasmetterla agli alunni (principio del modellamento/neuroni specchio)

Ancorare personalizzate per casi specifici con state elicitation

Rilassamento prima degli esami

Per molti studenti gli esami diventano ancore di tensione ed ansia, e se queste non vengono utilizzate positivamente nelle strategie di rammemorazione o creative, sarà assai probabile che ne impediscoano il superamento. Poiché in questo contesto molti non riescono ad accedere alle proprie strategie di risorsa, gli esami non costituiscono affatto un’indicazione circa la misura del loro apprendimento. Il compito del formatore è quello di creare ancore di risorse che permettano il superamento delle prove.

 

Un modo di farlo e quello di chiedere ai formandi di immaginarsi di dover affrontare la prova finale e con le parole incoraggiare I presenti a rendere l’esperienza sempre più viviada, vedere quello che vedrebbero, sentire quello che sentirebbero. Il pensiero della prova, nelle persone ansiose porterà ad un innalzamento dei parametric fisiolgici come: velocità della respirazione, temperatura del corpo , sudorazione. Il formatore deve, a questo punto, in modo coperto ancorare lo stato di ansia attraverso un particolare modo di usare la voce, oppure qualche gesto(ancora visiva). Stabilita l’ancora dell’ansia può procedere alla seconda fase. Adesso deve insegnare ai formandi in che modo rilassarsi. Un valido strumento è quello di svolgere degli esercizi per il controllo della respirazione. Guidando con le parole il formatore aiuterà I formandi a rilassarli e ancorerà anche questa sensazione con un’ancora visiva o auditiva o entrambe.

 

Stabilite le due ancore dovrà lanciarle entrambe nello stesso tempo in modo che creino un concantenamento(principio delle ancore multiple). Un modo di farlo potrebbe essere quello di dire: vorrei che voi pensiate di essere adesso all’esame(usando la voce/gesto per l’ancora dell’ansia) ma di rendervi conto di come riuscite a controllare il vostro stato interno e di sentirvi a vostro agio(gettando l’ancora nr.2). é probabile che il processa debba essere ripetuto un paio di volte. Se il compito è stato svolto con successo, l’ancora del test dovrebbe attivare automaticamnete la risposta di rilassamento.

Accumulo di risorse per una professione specifica

Quando il formatore deve formare un individuo o gruppo a svolgere un compito ben specifico: manager, addetto vendite, assitenze sociale ecc. puo’ fare un brainstorming con il singolo/gruppo in modo da delienare tutte le risorse di cui avrebbe bisogna una persona per svolgere il lavoro in modo eccelente.

 

Ad esempio per un addetto alle vendite puo’ essere necessario avere fiducia in se stessi, empatia, notare il linguaggio del corpo altrui, esprimersi in modo chiaro. Il formatore dopo aver raccolto le risorse piu’ importante può, attraverso le domande(state elicitation) chiedere ai presenti di ricordarsi quando in loro passato sono stati veramente convincenti, Come parlavano? Come si sentivano? Mentre I partecipanti rievocano in loro la particolare risorsa il fomatore deve ancorarla con un gesto o suono(ho evitato di parlare delle ancore cenestesiche inquanto richiederebbero il contatto fisico che non è possibile farlo con gruppi grandi di persone).

 

Dopo aver ancorato la prima risorsa deve svolgere lo stesso compito per tutte le risorse precendentemente annotate ed ancorarle nello stesso punto in modo da creare un accumulo di ancore.
Alla fine per applicare l’ancora finale la può fare attraverso un ricalco nel futuro dicendo: quando in futuro voi dovrete affrontare il compito ,, x,, sarete molto soddisfatti e contenti nel rendervi conto di posserede tutte le risorse interne per poterlo svolgere in modo eccelente. La frase sottolineata va detta gettando l’ancora.

Conclusione

L’ancoraggio è uno strumento molto efficace che ogni formatore dovrebbe avere nella sua ,,cassetta degli attrezzi,,. Esso ci permette, per in principio dell’apprendimento habbiano ,di collegare determinati stimoli a determinate risposte. A differenza del condizionamento classico l’ancoraggio non si limita solo al comportamento manifesto ma anche all’esperienza cognitiva interna della persona: immagini mentali, dialogo interno e sensazione interne e non richiede un lungo condizionamento per essere instaurato. L’ancoraggio può essere usato dal formatore per facilità l’esperienza dell’apprendimento attraverso l’instaurazione di ancore risorsa: fiducia in se stessi, coerenza interna, motivazione, creatività. Esso è uno strumento molto utile ma la sua efficacia è enormemente accresciuta quando viene combinato con altri strumenti come il modellamento e il state elicitation.

 

L’ancoraggio permette al formatore di raggiungere risultati specifici e di creare cambiamenti nei formandi a livello conscio ed inconscio.

Cos’è l’ancoraggio in psicologia e in PNL?
Adrian Bradu
Adrian Bradu

Dotttore in scienze e tecniche psicologiche. Principalmente interessato alle tecniche di PNL, CBT, CNV e ipnosi. Attualmente in formazione per ottenere l'abilitazione di psicologo. Autore e fondatore di psicologiapragmatica.

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