Sistema rappresentativo è un termine coniato dalla PNL che serve ad indicare un modello attraverso il quale possiamo descrivere l’esperienza. Come ogni modello, i sistemi rappresentazionali sono composti da una serie di elementi strutturali- le rappresentazioni- e una sintassi (modo in cui legare tra loro gli elementi strutturali). Cosi come per parlare abbiamo bisogno degli elementi strutturali che sono le parole e della sintassi che sono l’insieme delle regole che usiamo per creare frasi dotate di significato allo stesso modo la nostra esperienza è composta da elementi strutturali (VAGOK) e di un sintassi (collegamento di congruenza, polarità e metarisposta).
La nostra conoscenza del mondo avviene, prevalentemente, attraverso le sensazioni definite come: cambiamento a livello dell’attività neuronale che deriva dall’interazione diretta dei nostri organi sensoriali con l’ambiente esterno. Tutto ciò che ho immagazzinato sotto forma di pensieri, ricordi, idee, credenze ecc, è passato prima di attraverso i nostri sensi: vista, udito, tatto, gusto e olfatto. Questi significa che il primo,, filtro,, che abbiamo è di tipo neurologico. Il termine filtro indica che una parte dell’esperienza esterna viene esclusa infatti parlando della vista io non vedo TUTTO ma vedo solo le lunghezze d’onda comprese tra 380 e 790nm. Come per la vista anche gli altri sensi hanno dei limiti entro i quali possono ricevere informazioni dall’esterno.
Il filtro sociale e personale trasformano le sensazioni in percezioni: ,, l’organizzazione dei dati sensoriali in esperienze complesse,,. Quindi, la sensazione è l’informazione di base così come si presenta ai nostri sensi, mentre la percezione è il processo successivo che implica l’interpretazione e l’attribuzione di senso alle sensazioni. Nello specifico i filtri sociali sono –il complesso delle categorie o filtri cui siamo soggetti come membro di un sistema sociale: la nostra lingua, i modi di percepire comunemente accolti e tutte le finzioni operanti per consenso della società. Mentre i vincoli personali sono tutte le rappresentazioni che creiamo come esseri umani in base alla nostra storia personale unica.
Oltre ai filtri sociali e personali esiste una terza categoria formata dagli elementi elencati sopra.
Generalizzazioni– procedimento con il quale elemento particolari del modello di una persona vengono staccati dalla loro esperienza originaria e giungono a rappresentare l’intera categoria di cui l’esperienza è un esempio. Affermazioni che usano termini come: tutti, sempre, mai , ogni volta denotano l’applicazione delle generalizzazioni.
Cancellazioni- procedimento con cui, selettivamente, prestiamo attenzione a certa dimensione della nostra esperienza e ne escludiamo altre. Le cancellazioni riducono il mondo a proporzioni che ci sentiamo in grado di maneggiare. Questa riduzione può essere utile in alcuni contesti, ma può essere fonte di sofferenza in altri.
Deformazioni- e il procedimento che ci permette di operare cambiamenti nella nostra esperienza dei dati sensoriali.
I tre elementi sopra gli tratterò in un articolo dedicato al Metamodello. Per adesso basta sapere che esistono anche questi tipi di filtri.
Il vantaggio dei sistemi rappresentazionali consiste nel trattare le nostre percezioni nella loro forma meno ,, filtrata,, possibile. Subito dopo i vincoli neurologici e prima dei vincoli sociali/persone e dei processi di generalizzazione, cancellazioni e distorsione.
Prima di parlare dei sistemi rappresentazionali trattiamo il modello da cui tale concezione si inspira.
Il TOTE è il modello che spiega in che modo gli stimoli esterni vengono elaborati e come produciamo una risposta. Uno stimolo entra, viene elaborato e poi produciamo una risposta. Nella fase di elaborazione mettiamo a confronto lo stato attuale con quello desiderato. Se le condizioni nella fase di test sono soddisfatte, l’azione iniziata dallo stimolo esce allo stadio successivo della catena di comportamento. In caso contrario, vi è una fase di retroazione in cui il sistema opera per cambiare qualche aspetto dello stimolo o dello Stato interno dell’organismo in un nuovo tentativo di superare il test. Il circuito di retroazione test – operazione può ripetersi più volte prima che il test sia superato.
Facciamo un esempio:
Input: avverto un fastidio allo stomaco che per me significa che ho fame.
Test: supererò la mia sensazione di fame quando non avrò più fame e so cosa significhi essere sazio perché ho una ,,memoria,, di come mi sentirei una volta sazio.
Operazione: inizio a mangiare, mangio finché non raggiungo quella sensazione di sazietà.
Uscita: Mi sento sazio per cui posso smettere di mangiare, ho raggiunto lo stato desiderato.
Per superare qualsiasi test possiamo intervenire su tre elementi:
Stimolo in entrata: posso provare a cambiare lo stimolo che innesca la strategia. Se non mi piace un vestito posso scegliere un altro.
Criterio interno: se non posso cambiare il vestito che indosso posso cambiare i miei criteri di valutazione in modo da farmelo andare bene. Abbassare o alzare i proprio standard.
Stimolo e criterio: posso cambiare sia lo stimolo che il criterio di valutazione.
I test possono essere di due tipi:
Di intensità: raggiunge ciò che desidero quando ,, un elemento,, raggiungere una certa soglia. Esempio: entra in doccia quando l’acqua è sopra una determina temperatura.
Di confronto tra stati diversi: voglio fare un dolce che abbia un determinato gusto, avrò finito la preparazione quando il suo gusto sarà uguale al gusto che ho nella mia mente. In questo caso metto a confronto il gusto del dolce che sto preparando con il gusto che ricordo. La maniera in cui i due gusti combaciano può determinare il mio livello di soddisfazione del mio lavoro.
I TOTE sono dei processi perlopiù automatici che avvengono sotto la soglia della coscienza. Nell’ambito della trasformazione terapeutica può essere utile rendere esplicito il TOTE in modo da poterci lavorare per apportare qualche cambiamento.
Abbiamo detto prima che il primo livello attraverso il quale ci rapportiamo con il mondo è quello dei sensi che potremmo sintetizzare usando l’acronimo VAGOK (visivo, auditivo, gustativo, olfattivo e cinestesico(Cinestesico dall’inglese). Per arrivare ai sistemi rappresentazionali introduciamo all’interno della struttura del TOTE i blocchi esperienziali VAGOK.
Prendiamo come esempio: valutare se entrare o meno nella doccia.
Input: ho bisogno di fare una doccia e voglio entrarci.
TEST: per entrarci ho bisogno che l’acqua sia calda al punto da non farmi venire i brividi(stato desiderato) tuttavia appena accesa l’acqua è gelida(stato attuale)
OPERAZIONE: alzo il livello dell’acqua calda al massimo.
TEST: continuo a testare la temperatura dell’acqua con la mano, ad un certo punto avverto che è calda come vorrei(test superato).
USCITA:entro in doccia.
Ai- dico a me stesso che adesso dovrei fare la doccia.
Ci-avverto la sensazione dell’acqua sulla mano
Ci,r-ricordo di come dovrebbe essere la sensazione sulla mano quando l’acqua raggiunge la temperatura da me desiderata.
Ci/Cr-mentre tengo la mano sotto l’acqua essa si riscalda al punto che supero il confronto, se non è abbastanza calda dico a me stesso che devo alzare ancora la temperatura e procedo con l’alzarla.
Ci-quando la sensazione dell’acqua che senso esternamente è uguale a quella che voglio che sia allora provo una sensazione di ,, conferma,, che mi permette di concludere la strategia di ,, riscaldamento dell’acqua, e procedere con l’entrare in doccia.
Uscità: entro in doccia.
Nel passaggio dal TOTE al VAGOK è molto importante:
1.Il sistema rappresentativo in cui l’informazione è codificata.
2.Il rapporto sequenziale tra le rappresentazioni.
Creato-prodotto dalla mente della persone, immaginarsi qualcuno che ci parla in un certo modo.
Ricordato- che esiste nella persona sotto forma di ricordo
Auditivo digitale- sono le parole.
Auditivo tonale- sono tutti i parametri vocali: volume, tono, timbro, ecc
Adesso che abbiamo determinato quali sono i blocchi del modello dei sistemi rappresentazionali dobbiamo capire in che modo questi blocchi vengono collegati tra loro per creare le strategie.
I rapporti tra le singole rappresentazioni possono essere di tre tipi:
Rapporto di congruenza- continuo andamento naturale di un processo
Esempio: Vi,r—Ci+–Aid,t
Ricordo un momento passato con una persona(vedo un immagine mentale/serie di immagini/video/ecc)— Questo mi fa provare una sensazione (+) piacevole—–e poi dico a me stesso quanto è stato bello quel momento.
Rapporto di polarità- risposta completamente l’opposto rispetto all’immagine di prima
Esempio: Vi,r—Ci+–Aid,t(-)
Ricordo un momento passato con una persona(vedo un immagine mentale/serie di immagini/video/ecc)— Questo mi fa provare una sensazione (+) piacevole—–e poi dico a me stesso che quella persona è ipocrita e che quello che provo è solo un illusione.
Metarisposta- risposta circa la risposta senza prendere in considerazione la rappresenzazione di prima oppure quella dopo.
Per attivare una strategia personale o di qualcun altro bisogna seguire sempre l’ordine giusto delle rappresentazioni nello stesso modo in cui, per chiamare qualcuno, bisogna scrivere i numeri in ordine corretto. Alle volte per attivare una strategia può essere necessario fare una preparazione preliminare come ad esempio scrivere il prefisso del paese prima di digitare il numero. Alle volte può capitare che strategie diverse portino allo stesso risultato.
Il fatto che una rappresentazione possa attivare un’altra è possibile grazie alla sinestesi definita come: le connessioni incrociate fra complessi di sistemi rappresentazionali, per cui l’attività di un sistema dall’avvio all’attività di un altro sistema.
Esempi:
Visivo-cinestesica: vedere il sangue e provare nausea.
Cinestesico-auditiva: Essere arrabbiati e litigare con qualcuno dentro la propria testa
Abbiamo appurato che potremmo usare il sistema delle rappresentazioni per schematizzare una strategia usando le rappresentazioni (VAGOK) che sono collegati tra loro attraverso rapporti di congruenza, polarità e metarisposta. Tuttavia la domanda successiva da porsi è:
1.Come posso io comprendere la struttura delle mie strategie oppure la struttura della strategia di chi ho di fronte?
2.La seconda domanda da porsi è: una volta che ho disposto in sequenza le rappresentazioni e determinato il rapporto cosa me ne faccio?
Darò una risposta approfondita ad entrambe le domande nei post successivi tuttavia voglio già anticipare alcuni elementi per facilitare la comprensione.
Per poter descrivere qualsiasi strategia in atto abbiamo bisogno di due ingredienti:
1. Un vocabolario abbastanza sviluppato da poter descrivere qualsiasi fenomeno in atto(acquisibile attraverso questo articolo imparando la terminologia)
2. Un apparato sensoriale abbastanza sviluppato da poter notare in noi e negli altri la presenza delle rappresentazioni.
Le persone mentre parlano mettono in atto le loro strategie.
Per esempio quando qualcuno fa un affermazione del tipo: non vedo proprio come tu possa riuscirsi la parola ,,VEDO,, indica che la persona abbia creato un tipo di immagine mentale che sta guardano mentalmente e che poi le fa provare una sensazione negativa oppure guarda l’immagine e commenta a se stessa che non sia possibile riuscirci.
Possiamo comprendere la strategia della persona attraverso i segnali di accesso che ci indicano in un momento quale tipo di sistema la persona sta usando.
Alcuni dei segnali di accesso più facili da individuare sono:
2. I predicati verbali
3. Tipo di respiro
Tratterò nello specifico questi elementi in un altro articolo.
Questa parte è molto più complessa tuttavia farò degli esempi introduttivi di alcune strategie che vengono usate in terapia.
Inversione delle rappresentazioni: spezzare una catena cambiando l’ordine delle rappresnetazioni facendo in modo che la strategia stessa crolli.
Creazione di una rappresentazione congrua nel caso di conflitto tra rappresentazioni: la persona vuole fare x ma sente una voce nella testa che gli dice di fare y. Potrei in questo caso trovare una voce Y che si congrua con la sensazione che prova oppure una sensazione che sia congrua con la voce.
Questa è solo la parte introduttiva, nel prossimo articolo tratterò di come sviluppare la capacità di notare i segnali di accesso degli altri per poter determinare la sequenza delle rappresentazioni e di alcune tecniche specifiche da utilizzare.
Dotttore in scienze e tecniche psicologiche. Principalmente interessato alle tecniche di PNL, CBT, CNV e ipnosi. Attualmente in formazione per ottenere l'abilitazione di psicologo. Autore e fondatore di psicologiapragmatica.
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