Cos’è il metamodello nella PNL?

di Adrian Bradu
di Adrian Bradu
Il metamodello è un modello linguistico il cui obiettivo è quello di individuare le cancellazioni, generalizzazioni e distorsioni nel linguaggio e approfondirle con domande specifiche.

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I livelli della comunicazione

Il metamodello suddivide il linguaggio in due categorie: linguaggio superficiale e linguaggio specifico. Tale suddivisione è stata fatta per la prima volta da Noam Chomsky nel suo libro: La grammatica trasformazionale.

 

Quando noi parliamo, omettiamo e diamo per scontate molte informazioni, in particolare generalizziamo, cancelliamo e distorciamo la nostra esperienza. Questo processo avviene naturalmente e non è un problema finché non è frutto di un pensiero limitante e problematico per la persona.

Generalizzazione

Generalizzare significa ricondurre una classe di stimoli ad un solo stimolo, detto anche: fare di tutta l’erba un fascio. L’esperienza che non viviamo è troppo complessa e troppo varia per fare una distinzione volta per volta. Ad esempio, tutto ciò che sembra una sedia non lo chiamiamo con la parola “sedia”; tuttavia, un esperto di sedie potrebbe avere un nome diverso per ogni sedia. La questione è diversa quando tutte le persone che incontriamo le reputiamo meschine e disoneste. Mettere tutte le persone nella stessa categoria è un problema, mentre non lo è per il concetto di sedia. Oppure prendiamo la seguente espressione: nessuno può capire quello che provo. Anche qui stiamo generalizzando. Nessuna delle otto miliardi di persone che vive in questo mondo può capire quello che sento.

Cancellazione

Cancellare significa ignorare parti della propria esperienza. Il mondo è troppo vario per considerarlo tutto motivo per cui la cancellazione è un processo naturale per gestire il flusso di informazioni tuttavia diventa un problema quando cancelliamo aspetti che ci impediscono di vivere in modo soddisfacente.

Distorsioni

Le distorsioni sono cambiamenti che avvengono a livello dell’esperienza. A differenza delle generalizzazioni, dove prendiamo un esempio come rappresentante di un’intera categoria, e delle cancellazioni, dove tagliamo fuori parti della nostra esperienza, nelle distorsioni non facciamo cambiamenti a livello mentale con queste informazioni. Prendiamo ad esempio: tu mi fai arrabbiare. Nel metamodello questa espressione è identificata come causa-effetto e verrebbe riformulata come: Tu mi fai sentire arrabbiato. Parlando in termini sensoriali: Tu (stimolo) – fai qualcosa (azione) – provochi in me una certa risposta cinestesica (rabbia).

Esempi di generalizzazioni

Quantificatori universali
Sempre, mai , nessuno ,tutti, uno, ecc. Quando si incontrano elementi di questo tipo il lavoro consiste nel andare a specificare lo stimolo a cui la persona si riferisce.

Tutti mi prendono in giro- proprio tutti , TUTTI? Chi nello specifico ti sta prendendo in giro?

Sono sempre stanco- sei SEMPRE stanco?
Non ho mai amato- proprio MAI , MAi, neanche una sola volta?
Non fanno mai quello che dicono-proprio mai , mai? Neanche una volta?

 

Operatori modali
Posso, devo, dovrei, potrei, è necessario, è fondamentale ecc. In questi casi bisogna chiedere alla persona cosa succederebbe se lei facesse il contrario di ciò che sta affermando?
Non posso parlare con lei- cosa succederebbe se tu lo facessi? Cosa ti impedisce di parlare con lei?
Devo arrivare al lavoro in tempo- cosa ti costringe ad arrivare in tempo? Cosa succederebbe se non arrivassi in tempo?
Non posso dirle quello che provo- cosa succederebbe se tu lo facessi?

Esempi di cancellazioni

Cancellazione semplice
Vengono omesse delle informazioni.
La gente mi spaventa – In che modo la gente ti spaventa? Come fa la gente a spaventarti? Chi ti spaventa?
Ho paura – Paura di che cosa?
Devo decidere – Cosa devi decidere?
Voglio continuare così per sempre? – Continuare che cosa?

 

Cancellazione dell’indice referenziale
Non viene indicato chi compie l’azione.
Si dovrebbe fare così – Chi dovrebbe fare così?
La gente mi ignora? – Chi ti ignora?
Dovrebbero saperlo – Chi dovrebbe saperlo?
Noi non siamo giusti per loro – Noi chi? Loro chi?
Sono pronti a partire – Chi è pronto a partire?

 

Spostamento dell’indice referenziale
Si scambia il soggetto dell’azione con qualcun altro
È spesso ti chiedi cosa potrebbe succedere – Chi si chiede?
Sai quelle volte che ti capita di – capire a chi?

 

Avverbio
Una cancellazione viene posta utilizzando un avverbio.
Questo compito è spaventosamente lungo – è spaventoso per chi?
Naturalmente lui è qui – è naturale per chi?
Ovviamente sei stato tu? È ovvio per chi? Cosa lo rende ovvio?
Sinceramente non mi piace – questo non è un avverbio che ha una cancellazione
Il reno viaggia velocemente – non è un avverbio che ha una cancellazione

 

Mancanza di comparativo mancante
Cancellazione quando manca il termine di paragone.

Sono il migliore – migliore tra chi?
Lui è più bravo – più bravo rispetto a chi?
Lei è la più intelligente – la più intelligente tra chi?
Questa idea è la migliore – migliore rispetto a che cosa?
Se più bello – più bello rispetto a chi?

 

Verbo non specifico
Non è chiaro il modo in cui avviene un’azione
Faccio gli esercizi tutti i giorni – in che modo fai gli esercizi?
Gli spiego i concetti – gli spieghi in che modo?
Lo tranquillizzo – lo tranquillizzi in che modo?

 

Nominalizzazione
Procedimento attraverso il quale trasformiamo un processo in un evento. Parole come: amore, sensazione, lite, divorzio, sentimento ecc.
Il mio comportamento è un problema – in che modo ti stai comportando?
I miei sentimenti mi soffocano – cosa stai sentendo? Sentimento verso chi?
Il suo pensiero è interessante – che cosa sta pensando?

 

Performativa perduta
Si fanno delle affermazioni senza specificare da dove nasca l’informazione.
Bisogna allenarsi per 30 minuti al giorno – bisogna secondo chi? Chi l’ha detto?
Le persone brave vengono premiate – secondo chi?
È giusto fare così – giusto secondo chi?
È disgustoso il modo in cui ti comporti – disgustoso per chi?

Esempi di distorsioni

Causa effetto
Associare una risposta a uno stimolo. X causa Y. Si parla di causa-effetto se possiamo ristrutturare l’espressione come: X mi fa sentire Y.
Tu mi fai arrabbiare – tu mi fai sentire arrabbiato. Come faccio a farti arrabbiare?
Lui mi sgrida – lui mi fa sentire sgridato. Non è una causa-effetto.
Lei mi ignora – lei mi fa sentire ignorata. Cosa fa lei per farti sentire ignorato?

 

Equivalenza complessa
Il collegamento tra due delle forme citate sopra attraverso la particella esplicita o implicita “significa”.
Lui non mi sorride mai… Lui non mi ama – Non sorridere equivale a non amare. Il fatto che lui non ti sorrida significa necessariamente che non ti ami? Tu sorridi a tutti quelli che ami?

Non viene alla festa perché non le piaccio – Il fatto di non venire significa che non le piaccio. Il fatto che lui non venga significa necessariamente che tu non le piaci? Cosa ti fa pensare che lui non sia venuto solo perché tu non le piaci?

L'uso del metamodello

Il metamodello deve essere impiegato in contesti specifici, come può essere un intervento psicologico. È fondamentale poiché mette la persona di fronte a tutti gli elementi che essa taglia, generalizza o distorce nel suo modo di pensare. Il metamodello non deve essere usato durante le normali conversazioni, poiché si rischia di interrompere il flusso naturale del discorso. Se una persona ci dicesse che sta bene e non ribadissimo con COSA SPECIFICAMENTE TI FA STARE BENE, potremmo avere una reazione prima confusa e poi, alla terza applicazione del metamodello, una reazione di secchezza.
Cos’è il metamodello nella PNL?
Adrian Bradu
Adrian Bradu

Dotttore in scienze e tecniche psicologiche. Principalmente interessato alle tecniche di PNL, CBT, CNV e ipnosi. Attualmente in formazione per ottenere l'abilitazione di psicologo. Autore e fondatore di psicologiapragmatica.

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