7 stati mentali:Cosa sono e come affrontarli?

di Adrian Bradu
di Adrian Bradu
Pigrizia, ansia, felicità, risentimento, incertezza, solitudine e perfezionismo. Cosa sono e come affrontarli?

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Cos'è uno stato mentale?

Lo stato mentale viene definito come l’insieme dei pensieri, emozioni e la fisiologia che esprimiamo in un determinato momento. Possono essere brevi o duraturi. Più si prolungano nel tempo, più è probabile che plasmino la fisiologia della persona, tanto che osservando l’individuo possiamo notare, come se fosse scolpito nel suo fisico, l’emozione che sta provando. Nonostante si chiami stato mentale, questo processo non riguarda solo la mente ma tutto il corpo.

Pigrizia

 "Non fare oggi quello che potresti fare domani".

Non voler spendere energie in un compito che percepiamo come difficile o che crea sconforto. Questo perché siamo molto motivati dalla gratificazione istantanea o da questioni di vita o di morte e tendiamo a differire tutto ciò che non è urgente oppure che non ha un riscontro gratificante immediato e tangibile.


La pigrizia, chiamata anche procrastinazione, è spesso anche un meccanismo di difesa. Siccome siamo pigri, evitiamo di fare cose. Evitando di fare, evitiamo di esporci alla possibilità di fallire. La pigrizia in questo caso viene utilizzata come scusa inconscia per sottrarsi alla responsabilità di agire.

Pigrizia

Come superare la pigrizia?

1. Interrompere lo schema – se dobbiamo fare qualcosa e non vogliamo farlo, spesso cambiare il contesto può aiutare a riprendere la motivazione per proseguire. Ad esempio, se dobbiamo studiare e non abbiamo proprio voglia di farlo, potremmo andare in biblioteca e studiare lì. Il tragitto casa-biblioteca aiuterebbe a spezzare lo schema di procrastinazione; inoltre, il fatto di aver percorso la distanza potrebbe essere un’ulteriore pressione per studiare.

 

2. Assicurarsi che il compito sia specifico, ben strutturato, raggiungibile e rilevante (obiettivi SMART). La pigrizia, a volte, è dovuta a una mancanza chiara di direzione. Tu faresti anche la cosa, ma in realtà non sai cosa devi fare, non ti è chiaro cosa devi fare, quali saranno gli esiti. Determinare con chiarezza i tuoi obiettivi e creare un percorso specifico può aiutarti a superare la pigrizia.

 

3. Utilizzare la strategia “base” di motivazione: questa è la strategia motivazionale più semplice. Devi immaginarti di aver raggiunto il risultato e provare la sensazione di soddisfazione e piacere. Poi torni con la mente al momento presente e ti immagini il passo più piccolo che puoi fare adesso per arrivare a quella sensazione di soddisfazione. Se sei sdraiato sul letto e vuoi pulire la casa, il primo passo sarebbe quello di alzarti e prendere in mano l’aspirapolvere. Probabilmente, una volta che lo farai, sarai più motivato a fare il passo successivo.

 

4. Lasciare tutto all’ultimo: strategia ottima per fare tutto in fretta e con molta ansia. Nonostante gli effetti negativi, è una strategia efficace e porta milioni di persone a portare i compiti a termine a discapito della loro salute mentale. Evita di fare qualsiasi cosa fino all’ultimo, sarà la tua ansia a motivarti sempre di più man mano che si avvicina la data di scadenza.

Ansia

 "Non è l'ansia dell'esame essa stessa l'esame?".

Uno stato di attivazione fisiologica dovuto alla prefigurazione di una potenziale minaccia. L’ansia è frutto di quei contesti mentali o realtà in cui reputiamo le nostre risorse come insufficienti per rispondere in modo adeguato alla situazione.

Come superare l'ansia?

1. Lavorare sul sintomo – l’ansia, come qualsiasi stato mentale, è attivata da qualcosa. Lo stimolo innescante potrebbe essere qualcosa dentro di noi (un’immagine mentale, un ricordo, un cambio a livello ormonale) oppure esterno (vedere qualcuno, sentire una voce).

 

Non sempre alla persona è chiara l’associazione stimolo-risposta. Questo accade spesso negli attacchi di panico. Sembra che tutto scorra bene quando all’improvviso la persona viene colta da un attacco di panico. In realtà, questo attacco è la risposta a qualcosa di esterno, interno o una combinazione tra i due. Attraverso il lavoro terapeutico si può individuare lo stimolo innescante.

 

2. Lavorare senza stimolo – sempre in terapia possono essere utilizzate delle tecniche che vanno a curare l’ansia senza necessariamente trovare il perché. Può capitare che a volte la consapevolezza del sintomo sia al massimo inutile oppure peggiorare la situazione.

 

Ad esempio, se una persona ha un attacco d’ansia ogni volta che sente un certo tono di voce, potremmo indagare il perché quel tono susciti una reazione così forte e magari scoprire qualche ricordo traumatico che peggiora e complica ancora di più il problema, oppure potremmo ancorare a quel tipo di tono una sensazione di rilassamento e sovrascrivere la risposta d’ansia.

 

3.Meditazione/mindfulness/attività sportiva e altre pratiche di rilassamento generalizzato – queste pratiche non lavorano necessariamente sull’ansia in modo diretto, tuttavia creano, se praticate a lungo, dei cambiamenti all’interno del tuo corpo che poi hanno un riscontro anche sui meccanismi di regolazione dell’ansia.

Felicità

La felicità è uno stato mentale in cui abbiamo pensieri piacevoli per la maggior parte del tempo. È un processo e non un evento, il che significa che sarebbe più corretto trasformare la nominalizzazione “felicità” in avverbio: “felicemente”. Io porto il cane a spasso felicemente, io parlo con i miei amici felicemente.

 

Come tutti i processi, la felicità va mantenuta allo stesso modo in cui, per restare puliti, devo fare la doccia con regolarità. Non basta una singola doccia per essere per sempre puliti. Lo stesso principio vale anche per la felicità. Inoltre, chi fa le cose felicemente non lo fa sempre in questo modo; alcuni giorni potrebbe essere triste, provare ansia e demotivazione. Tuttavia, se noi prendessimo un intervallo di 100 giorni, la persona che si definisce felice vivrebbe 80 di questi giorni felicemente.

Felicità

Come essere felice?

1. Avere delle aspettative realistiche – capire che non si raggiunge la felicità e non la si mantiene per sempre, ma che è un processo che va coltivato giorno per giorno. Capire inoltre che le cose che rendono felice me sono diverse da quelle che possono rendere felice te. Questo perché ognuno ha un set di valori, credenze e aspirazioni diverse. Gli elementi che ci rendono felici possono coincidere ma anche essere estremamente diversi.

 

2. Avere degli obiettivi e una direzione – lavorare ai propri obiettivi porta ad un senso di autorealizzazione ed è questa una delle forme più potenti di “felicità”. Gli obiettivi possono essere di qualsiasi genere, ciò che conta è che tu, con le tue azioni, riesca a contribuire alla loro realizzazione. Inoltre, i tuoi obiettivi devono essere cose veramente rilevanti per te, altrimenti il processo del lavoro non ti porterà alcuna soddisfazione.

Il risentimento

Risentimento è un tentativo di rendere il nostro personale fallimento accettabile spiegandolo in termini di ingiustizia e di parzialità di trattamento. Incolpare la vita, il caso e la fortuna. Evitare di accettare qualcosa che è già avvenuto. Purtroppo a volte ciò che ci capita non è la conseguenza delle nostre azioni, le cose capitano e basta e possono accadere eventi molto difficili e spiacevoli. Provare risentimento verso ciò tiene la persona paralizzata e super focalizzata sull’evento negativo.

Come superare il risentimento?

1. Accettazione e proattività – il primo passo consiste nell’accettare, per quanto possa essere ingiusto, l’accaduto. Non stai accettando i moventi, intenzioni ma stai accettando il fatto che ciò è accaduto ed ora devi vivere in una nuova realtà. Il secondo passo consiste nel chiedersi cosa puoi fare, adesso e con ciò che hai, per migliorare la situazione in cui ti trovi. Qualsiasi sia la situazione, puoi sempre avviare un percorso di miglioramento.

Incertezza

 "Nel dubbio non lo faccio".

L’incertezza può essere causata da tanti fattori, tuttavia l’esito è sempre lo stesso: non si fa la cosa. Può anche essere dovuta a una mancanza di adeguata conoscenza delle variabili in gioco per prendere una decisione coerente con i propri obiettivi, ma più spesso viene utilizzata come meccanismo per evitare errori e responsabilità. Siccome non si prende alcuna decisione, allora è impossibile sbagliare.

Come superare l'incertezza?

1. Creare degli obiettivi ben strutturati – si può fare utilizzando vari metodi come il metodo SMART, WOOP oppure la Guida completa per la creazione degli obiettivi. Un obiettivo chiaro, specifico e raggiungibile ti aiuterà a superare l’incertezza, tuttavia ciò non significa che farai ciò che devi fare, tuttavia ne aumenta le probabilità.

 

2. Utilizzare un processo di concatenamento di ancore – questa è una tecnica molto specifica e viene utilizzata nella PNL. Ne parlo in questo articolo. Utilizzandola farai un percorso che ti farà passare per una serie di stadi dall’incertezza per arrivare all’azione, passando per una serie di stati intermezzi.

Solitudine

 "Sono solo perché sono unico''.

Prima di parlare della solitudine, voglio fare una distinzione. In questo articolo, intendo la solitudine in modo negativo: dove nasconde un desiderio di evitare di affrontare una paura che nasce dal bisogno di proteggere un IO ideale, come conseguenza di un rifiuto sociale oppure come incapacità di creare rapporti con le altre persone.

 

Non necessariamente una persona che è sola mette in atto questo meccanismo. Alcune persone preferiscono passare il tempo da sole senza che questo sia frutto di qualche meccanismo di difesa o processo improduttivo.

Solitudine

Come superare la solitudine?

1. Ricostruire il gruppo sociale – questo è valido per chi non ha contatti sociali e vorrebbe averli. Il primo passo consiste nel determinare quali sono gli interessi propri, chiamati anche passioni. Poi bisogna trovare dei gruppi locali e/o online dove potersi incontrare con persone che coltivano gli stessi interessi. Il contesto in cui avviene l’incontro facilita molto la socializzazione.

 

Scegliere degli interessi in cui la cooperazione e l’interazione sono parte dell’attività stessa. Evita attività che si svolgono in solitaria come la palestra, la corsa, ecc. Queste le puoi fare per te, tuttavia non è una buona aspettativa andare in palestra con l’idea di farsi amici. Potrebbe capitare, tuttavia, che ci siano contesti molto più idonei.

 

2. Aspettative realistiche – Crearsi dei rapporti di amicizia è molto impegnativo e dovrai conoscere e selezionare molte persone, così come loro selezioneranno te. In età adulta, oltre alle passioni, le persone hanno molti impegni e gruppi sociali già consolidati. Questo non significa che sia impossibile creare nuove amicizie, ma è più difficile rispetto all’età scolastica o universitaria. È importante avere questa consapevolezza per crearsi delle aspettative realistiche.

Perfezionismo

Il perfezionismo è un meccanismo di difesa utilizzato per mascherare una grave mancanza, eccellendo in qualche altro compito. Compensare un grande difetto con una grande bravura, ma in un’area diversa. Serve inoltre per evitare le critiche. Il problema maggiore del perfezionismo è che si nutre della validazione altrui. Vogliamo essere continuamente riconosciuti dagli altri. Questo ci rende schiavi del loro giudizio.

Come superare il perfezionismo?

1. Il perfezionismo non è perfetto – questa è una ristrutturazione utilizzando un indice di riferimento interno: Sei così perfetto da accettare il fatto di non essere perfetto?

 

Questa fase ha l’intento provocatorio di mettere la persona di fronte al paradosso del suo stesso comportamento. Bisogna capire che ci sono contesti in cui fare le cose in modo perfetto porta solo a problemi. Ad esempio, in alcuni lavori, le persone perfette sono quelle più sfruttate mentre gli individui che commettono errori hanno meno incarichi, tutto a parità di stipendio.

 

2. Individuare l’area problematica – cosa sta cercando di nascondere la persona attraverso il suo perfezionismo? Sarebbe utile individuare l’area problematica e svolgere un lavoro in modo che il meccanismo di compensazione non si verifichi più.

Conclusione

In questo articolo ho trattato in maniera introduttiva alcuni stati mentali e alcune tecniche utilizzate in un contesto terapeutico o individuale. Per superare alcuni stati, spesso il lavoro da fare è molto più esteso e approfondito perché può capitare che uno stato sia collegato ad un altro (sono incerto e questo mi fa provare ansia). È consigliabile fare questo tipo di lavoro con una figura professionale come ad esempio uno psicologo e psicoterapeuta.
7 stati mentali:Cosa sono e come affrontarli?
Adrian Bradu
Adrian Bradu

Dotttore in scienze e tecniche psicologiche. Principalmente interessato alle tecniche di PNL, CBT, CNV e ipnosi. Attualmente in formazione per ottenere l'abilitazione di psicologo. Autore e fondatore di psicologiapragmatica.

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